CHECCO ZALONE ALLA CERTOSA DI GAREGNANO

Da qualche giorno volevo fare un post sull’ultimo film di Checco Zalone.  Purtroppo però mi vedo costretto a parlarne bene. Dico subito che il film non l’ho visto, ma fa niente. Per quello che voglio dire basta il trailer qui sotto.

La scena in cui Checco ferma la delegazione di monaci buddisti che vogliono entrare in chiesa è girata nello bellissimo chiostro della Certosa di Garegnano. Dal trailer non si vede, ma la facciata di questa Certosa è una delle facciate più belle di Milano. All’interno, poi, si trova uno straordinario ciclo di affreschi di Daniele Crespi sulla vita di San Bruno. Vale davvero una visita.

Certosa di Garegnano Matrimonio in Certosa

Altra nota “artistica” su questo film: il quadro con l’ecstasy di Santa Teresa è un quadro realizzato ad hoc dal pittore pugliese Rino Sgarra, quindi non andatelo a cercare al Museo del Duomo.

Ultima cosa: non avendo visto il film non lo posso dire con certezza, ma dai pochi scorci che si vedono dal trailer anche qui Milano appare davvero una città cinematografica. Lo è da sempre. Qui sotto, ad esempio, l’incipit de “La notte” di Michelangelo Antonioni, anno domini 1961, in cui il Pirellone e la città vista dal grattacielo appaiono in tutta la loro bellezza.

Un pensiero riguardo “CHECCO ZALONE ALLA CERTOSA DI GAREGNANO

  1. Milano. Sempre sopra le aspettative. Per completezza, il museo in cui è girata la scena non è quello del Duomo ma Brera: lo suggerisce l’ampio ambiente “napoleonico” e lo conferma il quadro alla destra della “Santa Teresa”: la “Natività della Vergine” di Gaudenzio Ferrari (già nella collezione Contini Bonacossi), proveniente dalla chiesa milanese di Santa Maria della Pace e acquistato dallo Stato per la Pinacoteca nel 2001.

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