MARCO CINGOLANI E L’ATTENTATO A WOJTYLA (ALLE STELLINE)

Alla mostra “Pittura europea dagli anni 80 a oggi” in corso alla Fondazione Stelline di Milano è esposto anche questo quadro del pittore milanese Marco Cingolani intitolato “Attentato al Papa” (1989).

Marco Cingolani - Attentato al Papa, 1989

Ho poi trovato online questa intervista di Massimiliano Gioni all’artista, che dice qualcosa del quadro e molto di Cingolani. Qui il brano più significativo:

Massimiliano Gioni: Ciononostante i tuoi coetanei avevano Duchamp: un maestro, se vuoi, al quale guardare. Tu avevi una figura che nel tuo universo avesse lo stesso valore che Duchamp aveva nel loro?

Marco Cingolani: Ma, vedi, dal mio punto di vista loro erano degli antiquari. Io cercavo un altro committente, che non era né il museo né la borghesia. Era dio, in un certo senso: quando il committente è dio, si dipingono i cieli di Tiepolo. Quando il committente è la borghesia, dipingi marine e paesaggi. Se poi il committente è la piccola borghesia, allora costruisci oggetti, perché sono le cose che il piccolo borghese riconosce e mette in casa. Ormai in casa si prende un’installazione piuttosto che una resurrezione, che invece mette in scacco la normale percezione della vita. Ecco cos’era Il ritrovamento del corpo di Moro: era il ritrovamento di Cristo e di qualsiasi morto. E L’attentato al Papa diventa attacco all’Occidente, amplificato dai media, come in una specie di gigantesca agorà.

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